Manifesto
Lo sviluppo che comunemente definiamo con il termine di globalizzazione è caratterizzato da due tendenze che sono abbastanza antitetiche. Una di queste, come la definisce il giornalista Thomas L. Friedman del New York Times, è che il “mondo è piatto”. Una sempre maggiore concorrenza nei mercati economici, porta verso una maggiore unificazione dei prodotti e delle aspettative dei clienti/consumatori. L’altra tendenza, non meno intensa nella sua natura, è una progressiva individualizzazione e della creazione di grandi nicchie. Nessun problema è troppo specializzato, nessun interesse troppo bizzarro per non trovare nel villaggio globale una propria comunità di referenti. Così l’appiattimento e il livellamento globale, attraverso l’identità, è paradossalmente accompagnato dalla promozione dell’eccentrico e dal marginale. Queste due tendenze hanno in comune una geografia estesa che oltrepassa i confini politici e fisici. Fenomeni globali che possiamo ritrovare oramai ovunque ci troviamo nel mondo.
Il nostro progetto ha l’ambizione di guardare in questo momento storico che cosa sta succedendo nelle nostre città. Ci proponiamo di costruire un archivio visivo, in cui raccogliere i materiali dei diversi percorsi di ricerca che la giovane generazione di fotografi sta compiendo, negli ultimi anni, sul territorio e sulla società italiana. Ci siamo dati una definizione dell’uso del linguaggio visivo e crediamo che un approccio documentario possa meglio misurarsi con la contemporaneità e le sue criticità.
Esistono delle forme di rappresentazione in grado di assimilare i cambiamenti della società e le trasformazioni fisiche indotte dalla globalizzazione?
Possiamo leggere i fenomeni di origine spontanea come una chiave di lettura del contemporaneo?
Possiamo leggere i cambiamenti in termini di conflitti e differenze che interpongono identità multiple, interculturalità, società multietnica, rafforzamento delle tradizioni?
Attraverso delle tematiche che riteniamo più significative si formeranno delle raccolte visive in cui sarà possibile fare delle letture incrociate, stabilire una serie di relazioni, delineare delle corrispondenze visive che ci permetteranno di definire i caratteri complessi e attivare delle riflessioni sulla nostra società.
Alcuni dei temi che ci proponiamo di verificare sono:
• la società multietnica e i fenomeni derivati dalle migrazioni
• marginalità sociale e minoranze
• l’identità nazionale
• scenari contemporanei in contrapposizione a scenari della tradizione
• i processi di origine spontanea o abusiva
• la crescita di piccole comunità autonome
• il rapporto architettonico tra il presente e il passato
• le emergenze ecologiche/ambientali
• i fenomeni di massa (l’industria del turismo, eventi collettivi…)
• la globalizazzione come rafforzamento dei modelli di comportamento
• lo sviluppo delle aree costiere
• le densificazioni abitative
• l’industria del turismo
• i territori che non hanno subito interventi umani
Costruire delle corrispondenze visive permette di osservare in un quadro complessivo, come ogni contesto sia stato attraversato nel tempo dai diversi modelli insediativi, come una regione geografica è stata interpretata e riusata dalle diverse formazioni sociali, come lo sviluppo industriale abbia contribuito alle modificazioni del territorio e come l’industria del turismo sia il motore trainante dei futuri scenari.
Crediamo che la fotografia, come osservazione consapevole delle trasformazioni e come pratica diffusa di appropriazione, possa avere un ruolo etico e persino politico nell’imparare a vedere la contemporaneità.