Documentary Platform

a visual archive

Documentary Platform has been a visual research project concerning contemporary Italian landscape, social landscape, and territory – curated by Federico Covre and Michele Cera between 2010-2015.

Please visit the website for a more comprehensive overview:
www.documentaryplatform.com

Manifesto
The development we commonly refer to as globalization is characterized by two apparently antithetic tendencies. One of these is articulated by New York Times columnist Thomas L. Friedman when he states that “the world is flat”. Increasing competition in the economic markets leads to a greater unification of products and expectations on the part of the “clients/consumers”.

The other tendency, no less intense in its nature, is progressive individualization and the creation of large niche markets. No problem is too specialized, no interest too bizarre, to not find its own community of reference in the global village. And so this global flattening, through identity, is paradoxically accompanied by the promotion of the eccentric and of the marginal. These two tendencies share vast geography which extends beyond political and physical borders. They are global phenomena that can now be found wherever we are in the world. Meanwhile, new issues and new actors are deeply mutating the scenario of metropolises and cities of the 21st century.
In fact, since the years which closed the 20th century, new socio-cultural processes and dynamics have surfaced: great migrations, the arrival of post-colonial populations, the emergence of a range of so-called minorities, until recently invisible or repressed, as political actors (Sandercock L. 1998).
These new forces are introducing changes in cities in the form of conflicts and differences. Multiple identities, interculturality, public representation of differences and conflicts have become themes of crucial importance in contemporary urban contexts. Our project aims at observing, in this historic moment, what is happening in our country, that is, the mutations that Italy is undergoing.
Through themes we consider most important, we intend to construct a visual collection through which it will be possible to create crossed readings, establish a series of relations, and delineate correspondences that will permit us to define complex characteristics, as well as instigate reflections on our society.

Some of the themes which we propose for investigation are:
• multiethnic society and migratory phenomena
• social marginality and minorities
• national identity
• local vs. global
• scenarios of contemporary vs. scenarios of tradition
• processes with spontaneous or illegal origins
• the growth of small autonomous communities
• ecological/environmental emergencies
• mass phenomena (the tourism industry, collective events)
• globalization as the reinforcement of differences in the models of urban behavior
• the relationship in architecture between past and present
• large infrastructural arterial roads
• the development of coastal areas
• population densification
• territories that have not been subject to transformation to meet human needs.

A group of authors known for their research in the field of documentary photography will be called upon to liberally grant their own contributions to the proposed themes.
The intention is to construct a visual discussion in which each individual contributes to the project, continuously redefining and enriching the different levels of the arguments engaged, stimulating new considerations, generating and provoking new visions and themes. In an individualistic scenario, such as the Italian one, the idea is also to favor new forms of dialogue and confrontation among the authors.
We are convinced that the multiplicity of visions and a collaborative type approach will produce a more articulated knowledge of Italy and its mutations.
We believe that photography, as an aware observation of transformations and a widespread practice of appropriation, may play an ethical and even political role in learning to see contemporary society.

 

Manifesto
Lo sviluppo che comunemente definiamo con il termine di globalizzazione è caratterizzato da due tendenze che sono abbastanza antitetiche. Una di queste, come la definisce il giornalista Thomas L. Friedman del New York Times, è che il “mondo è piatto”. Una sempre maggiore concorrenza nei mercati economici, porta verso una maggiore unificazione dei prodotti e delle aspettative dei clienti/consumatori. L’altra tendenza, non meno intensa nella sua natura, è una progressiva individualizzazione e della creazione di grandi nicchie. Nessun problema è troppo specializzato, nessun interesse troppo bizzarro per non trovare nel villaggio globale una propria comunità di referenti. Così l’appiattimento e il livellamento globale, attraverso l’identità, è paradossalmente accompagnato dalla promozione dell’eccentrico e dal marginale. Queste due tendenze hanno in comune una geografia estesa che oltrepassa i confini politici e fisici. Fenomeni globali che possiamo ritrovare oramai ovunque ci troviamo nel mondo.
Il nostro progetto ha l’ambizione di guardare in questo momento storico che cosa sta succedendo nelle nostre città. Ci proponiamo di costruire un archivio visivo, in cui raccogliere i materiali dei diversi percorsi di ricerca che la giovane generazione di fotografi sta compiendo, negli ultimi anni, sul territorio e sulla società italiana. Ci siamo dati una definizione dell’uso del linguaggio visivo e crediamo che un approccio documentario possa meglio misurarsi con la contemporaneità e le sue criticità.

Esistono delle forme di rappresentazione in grado di assimilare i cambiamenti della società e le trasformazioni fisiche indotte dalla globalizzazione?
Possiamo leggere i fenomeni di origine spontanea come una chiave di lettura del contemporaneo?
Possiamo leggere i cambiamenti in termini di conflitti e differenze che interpongono identità multiple, interculturalità, società multietnica, rafforzamento delle tradizioni?

Attraverso delle tematiche che riteniamo più significative si formeranno delle raccolte visive in cui sarà possibile fare delle letture incrociate, stabilire una serie di relazioni, delineare delle corrispondenze visive che ci permetteranno di definire i caratteri complessi e attivare delle riflessioni sulla nostra società.

Alcuni dei temi che ci proponiamo di verificare sono:
• la società multietnica e i fenomeni derivati dalle migrazioni
• marginalità sociale e minoranze
• l’identità nazionale
• scenari contemporanei in contrapposizione a scenari della tradizione
• i processi di origine spontanea o abusiva
• la crescita di piccole comunità autonome
• il rapporto architettonico tra il presente e il passato
• le emergenze ecologiche/ambientali
• i fenomeni di massa (l’industria del turismo, eventi collettivi…)
• la globalizazzione come rafforzamento dei modelli di comportamento
• lo sviluppo delle aree costiere
• le densificazioni abitative
• l’industria del turismo
• i territori che non hanno subito interventi umani

Costruire delle corrispondenze visive permette di osservare in un quadro complessivo, come ogni contesto sia stato attraversato nel tempo dai diversi modelli insediativi, come una regione geografica è stata interpretata e riusata dalle diverse formazioni sociali, come lo sviluppo industriale abbia contribuito alle modificazioni del territorio e come l’industria del turismo sia il motore trainante dei futuri scenari.
Crediamo che la fotografia, come osservazione consapevole delle trasformazioni e come pratica diffusa di appropriazione, possa avere un ruolo etico e persino politico nell’imparare a vedere la contemporaneità.

 

Works

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2018
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Piéra
#04 2016
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#01 2015
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Casa del Sole
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Complesso Giomein
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Architecture in the Alps

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